Le turbo-pompe

 
     
 

zona a levante

Nella vasca di presa pescavano i tubi di aspirazione di due turbo-pompe (situate nel  fabbricato di presa ): una della portata di 4000 litri al minuto e azionata direttamente da un motore elettrico a corrente alternata trifase della potenza di 160 HP; l’altra della portata di 2000 litri al minuto e azionata a mezzo di trasmissione con cinghia da un motore Diesel a due tempi, della potenza di 110 HP. Questa seconda pompa era di riserva e veniva impiegata nei casi in cui fosse mancata l’energia elettrica o si fosse guastata l’altra pompa. Le turbo-pompe erano in bronzo così come i primi giunti delle tubazioni in prossimità delle macchine, per evitare che l'acqua salina formasse correnti galvaniche corrosive.
 

Zona centrale e ponente

Il progetto per la costruzione  dell'acquedotto marino  per la zona centrale ed occidentale, prevedeva due impianti collegati in serie e provvisti di serbatoi in cemento armato. L'acqua, prelevata dalla presa al molo Giano, sarebbe stata convogliata nel serbatoio situato in via San Bartolomeo degli Armeni (dal quale partivano le tubature per servire il centro cittadino). Da questo serbatoio, un secondo impianto di pompaggio avrebbe portato l'acqua ad un altro serbatoio situato nei pressi alle mura di San Bernardino (dal quale partivano le tubature per servire il ponente).
Per il pompaggio e la distribuzione dell’acqua nella zona centrale e occidentale vennero previste due pompe centrifughe (turbo-pompe)  per una potenza complessiva di 280 HP pari a 250 kwatt-ora (in un’ora vengono sollevati 415 m3 d’acqua).
La portata della pompa di pescaggio al molo Giano fu calcolata in 6.000 litri al minuto, di cui 2.400 per la zona centrale e 3.600 per quella occidentale. Di questi 6.000 litri al minuto, una volta arrivati al serbatoio di San Bartolomeo degli Armeni, 3.600 litri/minuto sarebbero stati pescati da una seconda pompa e convogliati al serbatoio di San Bernardino.

 

 

 

  A sinistra, la turbo-pompa  della potenza di 160 HP azionata a corrente alternata trifase

 

 

 

 

 

 

 

A destra la turbo-pompa della potenza di 110 HP azionata a mezzo di trasmissione con cinghia da un motore Diesel 

 
     
 

 

Altri progetti di impianti in grado di utilizzare il moto ondoso del mare

 

 
 

Negli anni in cui si discuteva la realizzazione dell'acquedotto di acqua marina, vennero proposti al Municipio di Genova alcuni progetti di impianti in grado di utilizzare il moto ondoso del mare con l'obiettivo di un loro possibile impiego per il nuovo acquedotto marino.
 

 
  1922 -

Ondo pompe - Progetto di Francesco Cattaneo - Stazione sperimentale forze motrici marine - Voltri

 
  1923 - Apparecchio per lo sfruttamento del moto ondoso - Progetto di Dino Ballarin -  Via Madre di Dio Genova  
  Apparecchio in grado di trasformare in moto rotatorio continuo il movimento di un galleggiante - Ing. Alfredo           Roggero - Impresa costruzioni cementi armati - Via A.M. Maragliano Genova  

 

 

Il Comune, in un primo tempo, sembrò prendere in considerazione l'eventuale utilizzo degli impianti proposti, come dimostra una lettera del 18 ottobre del 1922 con la quale il Sindaco scriveva all'Istituto Idrografico della Regia Marina di voler prendere in considerazione un impianto di utilizzo del moto ondoso del mare per la pulizia delle fogne e altri servizi pubblici. Poiché per aderire alla proposta il Comune teneva in preminente considerazione il numero annuale dei giorni di mare mosso nonché il più lungo periodo annuale di assoluta calma sulla costa antistante Genova, venivano richiesti a detto Istituto i dati raccolti in merito a quanto elencato. L'Istituto Idrografico della Regia Marina inviava così al Comune un estratto delle osservazioni sullo stato del mare lungo la costa antistante Genova dal 1907 alla data corrente all'epoca.

 

 

 
     
 

Vedi anche - Il progetto     La presa      Il serbatoio     Le turbo-pompe     I tubi      Le fontane     L'utilizzo      Cronologia

 

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