I tubi

 
   

 

  1923 - Messa in posa delle tubazioni dell'acquedotto marino in via Francesco Domenico Guerrazzi (tra via Righetti e via Boselli in Albaro)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1923 - Sistema
di attacco per gli idranti
 

 

 

 

Per evitare l’azione corrosiva dell’acqua salata nei tubi, venne deciso di usare tubature di "eternit" munite di giunto a gomme Gibault, il quale, essendo elastico, permetteva una leggera deviazione delle tubazioni senza dover ricorrere a pezzi speciali.
Fra i diversi giunti disponibili all’epoca per i tubi di “eternit” la scelta cadde sul giunto Gibault, nonostante il prezzo più alto di altri, perché presentava le caratteristiche vantaggiose della facilità di montaggio, dell’elasticità e della chiusura graduabile a mezzo di tiro di chiavarde.
Le curve a piccolo raggio, gli attacchi per le derivazioni per gli idranti, gli sfiatatoi, le saracinesche ed in genere tutti i pezzi speciali della tubazione erano in ghisa opportunamente catramata a caldo.
I diametri delle tubazioni variavano dai 5 ai 30 cm, e gli spessori delle pareti dei tubi erano calcolati a seconda delle pressioni idrostatiche in modo da avere in ogni punto la massima garanzia contro le rotture. La pressione massima d’esercizio di tutte le tubazioni era circa la metà di quella di collaudo.
Poiché, al tempo, i tubi di “eternit” costituivano un materiale nuovo e da poco impiegato per i trasporti dell’acqua in pressione può essere interessante riassumere brevemente le osservazioni che si fecero all’epoca durante la messa in opera e le prove della rete dell’acquedotto marino.
Il tubo di “eternit” costituito colla medesima pasta di cemento ed amianto della lastra, si differenzia da questa per la sua fabbricazione ottenuta ottenuta con sovrapposizione e conseguente pressatura di uno strato dello spessore di 1/5 di m/m circa il quale si avvolge sopra un rullo di diametro pari a quello interno del tubo da costruire; lo spessore del tubo varia a seconda della pressione a cui si vuol sottoporre il materiale; determinando quindi i carichi di rottura e quelli di sicurezza dell’”eternit” ottenuto con la fabbricazione a strati concentrici e forte pressatura, si possono ottenere tubazioni le quali presentino una resistenza pari o anche superiore a quelle di materiale metallico.

(Bollettino municipale n° 3 del 31 marzo 1924)

 

 

 

         

 

   

 

 approfondimenti  1924 – Vantaggi e svantaggi riscontrati nei tubi di “eternit” in confronto di quelli metallici.

 

 

Vedi anche - Il progetto     La presa      Il serbatoio     Le turbo-pompe     I tubi      Le fontane     L'utilizzo     Cronologia

 

 

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